Partiamo dalla domanda più semplice ma anche quella più importante per addentrarci nel discorso…
Fino all’ inizio degli anni Ottanta, con l’avvento del ciclismo “moderno”, non era stato trovato nessun metodo idoneo per verificare le prestazioni su di una bicicletta in allenamento o in gara, ci si affidava ancora ai test di laboratorio. Questo costringeva gli atleti ad essere divisi tra i dati delle loro prestazioni reali in bicicletta e quelli dell'ergometro in laboratorio. Con questi test di laboratorio non si riusciva a determinare come potesse cambiare la performance di un atleta in allenamento o in gara; questi test rappresentavano infatti esclusivamente una fotografia dello stato attuale dell'atleta al momento del test in laboratorio stesso.
Nel 1986 l’Ingegnere Medico tedesco Ulrich Schoberer, dopo moltissimi tentativi ed esperimenti, riuscì nell’ impresa di misurare per la prima volta la potenza di un atleta fuori da un laboratorio in condizioni di allenamento/gara.
Da allora nel ciclismo professionistico è iniziato l’uso del misuratore di potenza della pedalata, sia nell' allenamento che nella gestione del ritmo di gara. Anche nel mondo amatoriale si sta andando in questa direzione con l’avvento di prodotti sempre più alla portata di tutti.
Un misuratore di potenza in bicicletta è un dispositivo che misura la potenza erogata dal ciclista.
E come misurare la potenza in bici? II misuratori di potenza basano la loro tecnologia sul principio dell'estensimetro, uno strumento di misura che rileva le deformazioni. La potenza meccanica viene misurata attraverso la deformazione di un corpo sottoposto a sollecitazioni. La costante deformazione di queste parti calibrate permette al sistema di misurare la coppia di forza (in N.m).
La misura della velocità angolare dipende dal componente in cui è integrato il misuratore di potenza. Così nella guarnitura o nei pedali corrisponde alla cadenza della pedalata mentre nel mozzo corrisponde alla velocità di rotazione della ruota posteriore.
È possibile trovare un misuratore di potenza in quasi tutti i componenti della bicicletta: mozzo, guarnitura, pedivelle, pedali, asse guarnitura o corone.
Ogni scelta ha vantaggi e svantaggi, vediamoli insieme:
1. Misuratore di potenza nella guarnitura:
E’ stato il primo sistema di potenziometro ad essere presentato, è uno dei più diffusi e approvati sul mercato ma anche il più costoso. Questo modello misura la forza vicino al punto di pressione. I progressi in questo settore permettono di migliorare la forma, la compatibilità, il peso dei componenti, l'ottimizzazione energetica e la resistenza. Con i nuovi gruppi elettronici di ultima generazione sul mercato c’è anche un prodotto ibrido: il sistema direttamente integrato nelle corone permette di usare la propria guarnitura integrando le corone con un prezzo competitivo.
2. Pedivella con misuratore di potenza:
Venduto come il più accessibile, può essere meno preciso in alcuni casi se il misuratore di potenza si trova solo sulla pedivella sinistra, tuttavia la potenza generata da ogni gamba può essere differente. Una può essere più forte e l'altra più stanca (per es. rapporto 48 / 52%) o viceversa e questo fenomeno può diventare più pronunciato con la fatica. Il rapporto varia anche a seconda del tipo di sforzo (pianura/salita) e della cadenza. Così, un sensore che misura solo la gamba sinistra ottiene il valore finale moltiplicando la misura ottenuta per due senza tenere conto di queste possibili variazioni.
3. Misuratore di potenza nel mozzo
Il misuratore di potenza nel mozzo della ruota posteriore è uno dei primi a essere stato scientificamente approvato. È utile quando si usano più biciclette perché si sposta facilmente da una all'altra. Alcuni team lo hanno usato per valutare il potenziale dei ciclisti. Lo svantaggio è che con questo sistema si vincola la ruota a un singolo profilo senza possibilità di poterlo cambiare.
4. Pedali con misuratore di potenza
Questo misuratore di potenza ha diversi vantaggi: la misurazione viene fatta il più vicino possibile alla potenza creata dal ciclista e il sistema permette di avere la misura di ogni gamba (sinistra/destra). La misura dissociata consente di analizzare precisamente la pedalata. Il ciclista può così lavorare sulla pedalata e migliorare la tecnica. Il misuratore sull'asse dei pedali può essere spostato facilmente e rapidamente su tutte le bici ed è adatto a chi ha diverse biciclette.
Allenarsi con il misuratore di potenza è ormai un’abitudine sempre più diffusa anche tra gli amatori.
Per iniziare un percorso con i vari misuratori di potenza, è fondamentale avvalersi di un test per valutare insieme a un preparatore il “motore” del ciclista, per avere un punto di partenza sul quale lavorare e per creare un piano di allenamento.
Il test va effettuato utilizzando il proprio misuratore di potenza (oppure se si utilizza lo stesso prodotto del preparatore) onde evitare errori di segnatura. Ogni misuratore viene “tarato” dalla casa produttrice in base al proprio standard, quindi fare un test con due prodotti diversi potrebbe dare risultati anche molto diversi e compromettere l’allenamento. Il misuratore di potenza fornisce una gran quantità di dati e per ottimizzare i propri allenamenti è indispensabile saper leggere questi dati e, soprattutto, sapere quali sono i riferimenti personali su cui basarsi.
1- La prima cosa da fare è calcolare la FTP (potenza di soglia funzionale) e da qui le zone di lavoro di riferimento. Inoltre, il wattaggio medio espresso in una salita o nel corso di un allenamento, ha poco senso se non viene parametrato con il peso dell’atleta. Affrontare una salita di 20’ a 300 watt ha un valore diverso per un atleta di 60 kg e uno di 80 kg.
2 - Per far funzionare al meglio il proprio misuratore di potenza è consigliabile avere alcune accortezze.
3 - Chi si avvicina al power meter o misuratore di potenza per la prima volta, potrebbe iniziare anche utilizzando la potenza media a 10 secondi. La potenza è un dato praticamente impossibile da gestire, perché soggetta a variazioni troppo repentine, anche di decine di watt. Il valore più corretto da visualizzare sul proprio ciclocomputer per allenarsi senza impazzire è quello della potenza media a 3 secondi. In pratica si tratta del valore di potenza media espressa negli ultimi 3 secondi ed è molto più stabile della potenza istantanea. Se è vero che la potenza è un valore più preciso e oggettivo, è importante, almeno qualche volta, “incrociare” i dati di potenza con quelli del cardio.
Oggi il mercato presenta una grande varietà di potenziometri, ma da Ciclimattio potrete trovare la competenza giusta per scegliere il misuratore che fa per voi!
Tra i misuratori di potenza inseriti nella guarnitura, SRM Origin PM9 è il prodotto di punta, il sistema migliore, più oneroso e più scientifico. Questi prodotti sono gli eredi diretti dei primi prototipi degli anni 80’ quelli scelti da moltissimi professionisti per valutare le proprie prestazioni.
Per quanto riguarda la misurazione nei pedali non possiamo non citare i Favero Assioma Duo e i Garmin Rally.
Infine anche importanti case produttrici come Shimano e SRAM inseriscono i potenziometri bici nei gruppi che lanciano sul mercato.